Acidi grassi polinsaturi omega 3
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Acidi grassi polinsaturi omega 3

Acidi grassi polinsaturi omega 3

dott. Fabrizio Fantini
 

I benefici effetti biologici degli omega 3 sono stati scoperti studiando il rischio cardiovascolare di popolazioni eschimesi che consumavano notevoli quantità di pesce azzurro, salmone e merluzzo. Le stesse popolazioni emigrate in Paesi industrializzati, che avevano abbandonato le abitudini alimentari tradizionali, presentavano un maggior rischio cardiovascolare e un’incidenza più elevata di dermatite atopica e psoriasi, malattie cutanee rare negli eschimesi.

Gli acidi grassi omega 3 sono fondamentali per ottimizzare i messaggi ormonali del corpo, in quanto precursori degli eicosanoidi “buoni”, meno infiammatori e maggiormente vasodilatatori. Gli acidi grassi polinsaturi sono sostanze cosiddette “essenziali” perché l’organismo non è in grado di produrle e deve introdurle mediante l’alimentazione.

Meccanismi d’azione degli omega 3
– Inibiscono la 5-alfa-reduttasi di tipo 1 e 2 grazie all’acido linolenico.
– Sono componenti fondamentali delle membrane biologiche e del tessuto epiteliale.
– Sono costituenti del film idrolipidico, fondamentale per l’integrità della pelle e del cuoio capelluto.
– Esercitano un’azione antinfiammatoria.
– Inducono una riduzione del tasso dei trigliceridi nel sangue.
– Svolgono un’azione vasodilatatoria e antiaritmogena.

Gli acidi grassi polinsaturi, grazie a un meccanismo di inibizione dell’attività della 5-alfa-reduttasi, esplicano anch’essi una parziale azione antiandrogena e contribuiscono alla formazione del film idrolipidico da parte delle ghiandole sebacee e sudoripare sia sulla cute sia sul cuoio capelluto.

 

Conclusioni

L’acido linolenico (ALA) è un inibitore della 5-alfa-reduttasi di tipo1 e 2 ed ha dimostrato, in vitro, di ridurre la produzione di diidrotestosterone. È utilizzato come ingrediente di alcune lozioni cosmetiche, proprio in virtù di tale azione antiandrogena, sebbene per il momento non vi siano studi attendibili sull’efficacia del preparato topico.
La nostra dieta è spesso povera di queste sostanze, che svolgono numerose attività benefiche riducendo sia i trigliceridi sia il rischio cardiovascolare, perciò, a maggior ragione, dovremmo assumerle in adeguata quantità. L’American Heart Association ha divulgato linee guida alimentari per prevenire la mortalità cardiovascolare, consigliando di consumare almeno due porzioni di pesce grasso alla settimana, frutta secca (per esempio, noci) e oli vegetali ricchi di acido linolenico. È risaputo inoltre che in molte affezioni cutanee, quali la dermatite e la psoriasi, la composizione del sebo cutaneo subisce uno squilibrio nei suoi componenti e in tal caso gli omega 3 possono ristabilire le percentuali di acidi grassi ideali per l’integrità della funzionalità epiteliale.
Sono disponibili numerosi preparati a base di omega 3, con differenti concentrazioni di acidi grassi. Nei casi di elevati tassi di trigliceridi nel post infarto si possono utilizzare le capsule da 1 g, che devono contenere acidi grassi polinsaturi con una percentuale di acido linolenico e docosaenoico non inferiore all’85%; la loro assunzione deve comunque avvenire sotto controllo medico.

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