Indicazioni per una corretta analisi in Luce Polarizzata
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Indicazioni per una corretta analisi in Luce Polarizzata

Come procedere con i vari test da effettuare? Come descriverli e commentarli? Qual’è la corretta sequenza? Come descrivere le incidenze del cliente evidenziate dalla microscopia? Se sono concomitanti, qual è la procedura corretta?  Quali domande fare al cliente? Come rispondere alle incidenze?

Di seguito troverete una risposta e una spiegazione alle seguenti domande.

 

Premessa:

La condivisione della Microscopia in L.P. durante una consulenza tricologica, attraverso device (smartphone, monitor) non è un aspetto “secondario”. Rappresenta un aiuto determinante per la comunicazione delle problematiche tricologiche. Come si possono spiegare concetti come il tricogramma, la preminiaturizzazione e/o miniaturizzazione?

Questi concetti sono di difficile comprensione per il vostro cliente che, dopo la consulenza, andrebbe via avendo percepito solo il 20% delle parole che avete detto = FALLIMENTO!!

Le immagini che la Microscopia in L.P. fornisce sono determinanti quando si affronta la componente/variabile del danno ossidativo: squalene, acido lattico e incidenze varie. Indicando l’immagine (possibilmente attraverso uno schermo) durante la vostra consulenza, il cliente capirà subito le problematiche che lo caratterizzano.

Una corretta procedura prevede:

  1. La redazione del tricogramma.
  2. La valutazione qualitativa del tricogramma (%miniaturizzati e/o preminiaturizzati).
  3. Misurazione del calibro medio e relativa % massa persa.
  4. Misurazione della profondità follicolare media.
  5. Valutazione del danno ossidativo  (alterazione delle guaine, incidenze).

(essendo i punti 1-2-3-4 caratterizzati da una valutazione esplorativo-analitica ed il punto 5 quasi esclusivamente di tipo esplorativa, l’operatore mentre redige i punti precedenti può farsi un’idea della condizione psico-fisica del cliente)

Appena l’operatore/tecnico conclude l’indagine descriverà al cliente i risultati nello stesso ordine con cui ha svolto l’indagine. Perché? Quale è la logica?

La “sequenzialità” dei test 1-2-3-4-5 e la loro spiegazione al cliente nello stesso ordine trova la sua logica in questo:

Si valuta la regolarità del ciclo follicolare con il tricogramma (c’è caduta – c’è stata una caduta – non c’è caduta), poi si valuta la qualità del tricogramma per capire se tutti i capelli hanno durata fisiologica (c’è/c’è in una %/non c’è androgenetica, c’è/c’è in una %/non c’è ipotrichia in relazione all’età, ci sono entrambe ); quindi si passa alla valutazione dei diametri (dato che ipotrichia e androgenetica sono spesso mixati); la profondità media follicolare (strettamente collegata alla qualità del ciclo follicolare). In ultimo, ma non meno importante, si valuta quanto sia rilevante cioè quanto incide la componente del danno ossidativo.

 

1 – REDAZIONE DEL TRICOGRAMMA

Le persone che hanno un diradamento e vanno incontro alla calvizie lamentano soprattutto “caduta di capelli”, quindi il rispetto della formula del tricogramma risulta fondamentale per capire se c’è una caduta reale oppure se il problema è al punto 2 (che vedremo in seguito).

Ricordiamo che nella pratica, le percentuali delle fasi Anagen, Catagen e Telogen, possono variare. Casi in cui la caduta dei capelli è terminata da poco, soggetti che non lavano il cuoio capelluto per timore, soggetti caratterizzati da Androgenetica o donne caratterizzate da Ipotrichia cronicizzata da anni, ecc… Solo in soggetti che non hanno problemi e non hanno avuto Telogen Effluvio recenti avremo un tricogramma regolare = ciclo regolare.

L’operatore, terminato l’esame, indicherà al cliente sul monitor la % di Anagen > fase Catagen > Telogen e dichiarerà SOLO che in quel momento non c’è caduta di capelli in quanto la formula del tricogramma risulta nella norma e quindi la caduta di capelli in quel momento non c’è; ciò che nota il cliente e confonde come caduta rappresenta il fisiologico ricambio quotidiano di capelli misurabile nel 5%. Se fossero presenti solo Anagen significherebbe che la caduta c’è stata ma è terminata (fenomeno acuto). Se fossero presenti solo Telogen in quantità maggiore degli Anagen (spesso displasici) avremmo un Telogen Effluvio in corso (troveremo conferma clinica nelle classiche zone temporo-parietali)

 

2 – VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL TRICOGRAMMA

La % dei capelli miniaturizzati ma soprattutto preminiaturizzati è forse l’informazione più importante. Si tratta della qualità del ciclo follicolare, ovvero la riduzione del ciclo dei capelli che può avvenire a causa dell’Alopecia Androgenetica o per Ipotrichia cronicizzata da lungo periodo. È contemporaneamente una info di ciò che sta accadendo sulla testa del vostro cliente ma soprattutto di come evolverà la sua condizione tricologica associata al pattern clinico. L’operatore con l’ausilio di un device/monitor indicherà i capelli preminiaturizzati/miniaturizzati fornendo la % calcolata mettendoli a confronto con quelli buoni (se non ci sono capelli buoni dal prelievo preparare in memoria una foto predisposta) per spiegare che il problema dei diradamenti che nel tempo diventano calvizie non sono legati alla caduta , bensì alla scarsa qualità della ricrescita.

 

3 – MISURAZIONE DEL CALIBRO MEDIO E RELATIVA % MASSA PERSA

La % di perdita di massa è un dato analitico molto importante nelle problematiche tricologiche femminili più facilmente caratterizzate da Ipotrichie (di varia origine e motivazione). Nell’uomo assume rilevanza in quanto i pattern tricologici dell’Androgenetica e dell’Ipotrichia spesso si mischiano. L’operatore, con l’ausilio di un device/monitor, indicherà la differenza dei calibri (ricordiamo che un 10/15% di massa in meno è fisiologica) nella fase Anagen facendo resoconto del calcolo effettuato (i clienti spesso diranno che loro hanno naturalmente capelli sottili). Il professionista risponderà che un conto è avere un capello sottile (108micron), un conto è avere una media dei calibri che rientra nella scala patologica < 90micron con relativa perdita di massa >10/15% (abbiamo messo 90 e non 108 perché in media uno scostamento del 10% è fisiologico).

 

4 – MISURAZIONE DELLA PROFONDITÀ FOLLICOLARE MEDIA

La profondità follicolare è direttamente proporzionale alla qualità del ciclo del capello (punto 2), quindi più è alta la % miniaturizzati e preminiaturizzati minore sarà la media della profondità follicolare (ricordiamo che <10 – solo parte variabile – siamo già di fronte ad un accorciamento del ciclo follicolare). L’operatore, con l’ausilio di un device/monitor, indicherà l’altezza delle guaine nella fase Anagen (qualora le guaine non ci fossero l’operatore può preparare una foto predisposta) fornendo il dato e spiegando che tale info è strettamente legata alla durata del ciclo follicolare.

 

Dal punto di vista “strettamente” tricologico l’operatore ha indicato le problematiche più importanti:

Regolarità del Tricogramma – Qualità del Tricogramma – Diametro medio – Profondità follicolare media

 

IMPORTANTE SOTTOLINEARE al cliente che si inizierà a parlare del danno ossidativo in quanto il capello funziona come un “rilevatore” psicofisico attraverso dei segni patognomonici chiari e specifici e che non sono frutto di supposizioni.

 

5 – VALUTAZIONE DEL DANNO OSSIDATIVO

(alterazione delle guaine, incidenze)

L’operatore valuterà prima di tutto ACIDO LATTICO e SQUALENE vagliando la presenza/assenza delle guaine interne ed esterne nella fase Anagen facendo partecipe il cliente con l’ausilio di un device/monitor (far riferimento ai valori di squalene e ac. lattico descritti nelle lezioni) facendo le seguenti considerazioni:

Spiegare (brevemente) che nel follicolo pilifero vengono prodotti fisiologicamente 2 sostanze di rifiuto metabolico che corrodono le guaine rendendo il capello in fase anagen pseudodisplasico o displasico riducendo ancoraggio e apporto energetico-nutritivo al capello attuale e successivo.

A cosa è dovuta la eccessiva produzione di acido lattico e squalene?

  • SQUALENE
  • QUALITÀ DEL SONNO

Alcune possibili domande da fare in questi casi sono: può dire di alzarsi riposato dopo aver dormito? com’è la qualità del sonno? Ha difficoltà ad addormentarsi? Si risveglia di continuo? Mi sveglio e non mi riaddormento? Ho il sonno leggero?

  • SPOSSATEZZA PSICO-FISICA

Alcune possibili domande da fare in questi casi sono: le sue giornate sono caratterizzate da un sovraccarico psicofisico che conduce a spossatezza? Fa un lavoro che mentalmente e fisicamente la mettono alla prova? (es. turni di notte) Lei è un soggetto che “pensa molto? Riflette molto su qualsiasi cosa e/o pensiero discussione sia di giorno che di notte?

Indipendentemente da ciò che dirà il cliente, l’operatore troverà riscontro certo nella valutazione dell’incidenza da deperimento fisico e psicofisico, in quanto la presenza in eccesso di righe nerastre denota un contesto sequenziale di deperimento fisico-psichico.

  • ACIDO LATTICO

Ansia, nervosismo, agitazione ecc… La sua massima espressione si ha con l’Anagen sfrangiato= incidenza nervosa.

Si passa poi alla valutazione delle “singole incidenze” sempre attraverso l’ausilio di un device/monitor che consenta all’operatore la condivisione delle immagini della microscopia verso il cliente:

 

Teoria delle Incidenze” nelle Alopecie e negli Effluvi:

RICORDIAMO CHE:

Quando i follicoli dei capelli sono “intermedi” (fra l’Anagen VI e l’Anagen displasico) all’esame obiettivo facilmente riscontriamo situazioni concomitanti o coadiuvanti una alopecia. Situazioni spesso solo caratteriali o parafisiologiche, che definiremo con il termine “incidenze”. Queste portano e conseguono a dei “corto circuiti metabolici” che si auto mantengono per la produzione di ormoni paracrini, di adrenalina e noradrenalina, inibizione della adenilciclasi di membrana, alterazione della glicolisi e del ciclo di Krebs, anomalie del metabolismo dei trigliceridi, accumulo di acido lattico fra cuticola del capello e la guaina interna o di squalene fra le guaine, diminuzione del pH ideale (7,35) a livello delle funzioni metaboliche. Tutto questo fino al blocco delle mitosi a livello della matrice dei capelli con conseguente effluvio o con l’accelerazione di un Defluvio.

Dunque per “incidenze” si intendono una serie di situazioni che sono di per sé in grado di provocare un effluvio e portare la capigliatura ad una mancanza di corpo (più che una vera carenza del numero di capelli) ma anche di modificare la velocità, l’andamento e l’aspetto clinico di un Defluvio Androgenetico.

Definiamo le INCIDENZE come:

  1. Incidenze Primarie
  2. Incidenze Secondarie

 

1 – INCIDENZE PRIMARIE

Non per un vero rapporto di causalità ma sulla base della sintomatologia clinica che le accompagna classifichiamo le “incidenze Primarie” come:

  • Incidenza digestiva
  • Incidenza nervosa
  • Incidenza da deperimento fisico
  • Incidenza da deperimento psicofisico

Sta di fatto che, curando quello che pare essere solo il sintomo di accompagnamento di una incidenza, la situazione oggettiva dei capelli e del cuoio capelluto migliora.

 

INCIDENZA DIGESTIVA

Foto 1

 

Foto 2

 

  • Riscontro anamnestico di alterazioni della digestione (dalla bocca all’ano)
  • Riscontro clinico di diradamento maggiore alla zona anteriore del cuoio capelluto (Foto 1)

In microscopia appare come uno spanciamento in corrispondenza del collo del bulbo (Foto 2)

 

DOMANDA DA FARE AL CLIENTE:

  • Considerando che la digestiva comprende tutto ciò che va dalla bocca all’ano, dal modo in cui si mastica a come si va di corpo, una delle domande più frequenti da fare al cliente è: “Lei ha particolari disturbi gastrointestinali?”. Escludendo la presenza di patologie gastro-enteriche che definiscono già il problema, l’incidenza digestiva nella maggior parte dei casi riguarda il fenomeno del colon irritabile e delle disbiosi intestinali sia in forma lieve che cronica (si consiglia la collaborazione con un esperto in materia a cui affidare tutti i clienti che abbiano tali problematiche).
  • Valutare la presenza di bulbi grigi associabili a stati carenziali (consigliabile valutare analisi del sangue vedi Tab_1) e mal assorbimento in caso di disbiosi intestinali (ATTENZIONE: un mal assorbimento può determinare bassi valori di elementi ematici fondamentali per i capelli ma anche difficoltà nel far risalire detti valori anche con assunzione di integratori, poiché mal assorbiti)

 

Tab_1

Valori normali in Medicina                         Valori normali in Tricologia
Albumina      3,5-5 gr/dl                                                                      ›4,5 gr/dl
Calcemia       8,5-10 mg                                                                       9-10 mg
Ferritina        12-200 ng/ml                                                                ›40 ng/ml
Sideremia        40-16 mcg/dl                                                            ›60 mcg/dl
Acido folico    1,8-12 ng/ml                                                                 ›3 ng/ml
Magnesio        1,3-2,1 mEq/L                                                           ›1,8 mEq/L
Proteine totali   6-8 g/dl                                                                    ›6,5 g/dl
Rame      70-160 mcg/dl                                                             80-120 mcg/dl
Vit. A   30-65 mcg/dl                                                                      40-65 mcg/dl
Vit. B 6    3,6-18 ng/ml                                                                              ›5 ng/ml
Vit. B 12 220-940 pg/ml                                                                   › 300 pg/ml
Vit. C   0,6-2,0 mg/dl                                                                             ›8 mg/dl
Vit. D 1,5-3,5 ng/ml                                                                          2-3 ng/ml
Zinco  70-150 mcg/dl                                                                         ›80 mcg/dl

 

 

INCIDENZA NERVOSA

Foto 3

 

Foto 4

 

 

  • Tipologia del paziente: agitato, ansioso, in uno stato di tensione psico-fisica, a volte visibile ma a volte negata, spesso all’estrazione riferiscono dolore molto forte.
  • Riscontro clinico di diradamento nella zona del vertice (Foto 3)

In  microscopia a luce polarizzata si osservano “cuticole sfrangiate” (gruppo Foto 4) sopra il collo del bulbo e/o bulbi assottigliati (ATTENZIONE: non sempre le cuticole sfrangiate sono evidenti come in foto, pertanto si consiglia di cercare/osservare nella fase Anagen displasica, nella zona in corrispondenza delle guaine (ingrandimento giallo 10/0.25) piccoli sfrangiamenti cuticolari. L’operatore nel descrivere l’incidenza nervosa indicherà nel monitor i segni patoniomonici caratterizzanti i capelli del cliente spiegandone il significato. Solitamente la presenza di incidenza nervosa  nel lungo periodo è accompagnata da incidenza digestiva  e incidenza da deperimento fisico (teoria delle incidenze secondarie). Dal punto di vista Tricologico il paziente caratterizzato da ansia/nervosismo continui intensi e/o lievi ma continui, interrompe spesso il Ciclo di Krebs, quindi ATP, interferendo negativamente sulla delicata fase Catagen e scatenando spesso effluvi acuti e/o velocizzando defluvi (ove presenti)

 

INCIDENZA DA DEPERIMENTI FISICO

Foto 5

Foto 6

 

  • Riscontro clinico di diradamento nella fascia compresa (Foto 5) tra il vertice e la zona nucale (tonsura rettangolare).
  • Riscontro anamnestico di episodi fisicamente importanti: non tanto deperimento, ma forti stress ossidativi per l’organismo, a volte non necessariamente negativi (dimagramenti veloci, lutti, gravidanze, aborti, periodi di vita particolari).

Si riesce addirittura a risalire all’epoca dell’episodio: misurazione con il micrometro la distanza dell’alterazione dal bulbo (1 cm circa 1 anno). In microscopia si riscontrano linee nerastre sopra al bulbo (gruppo Foto 6), una sorta di “marcatura da corto circuito adrenergico” avvenuto nel momento in cui si arresta la normale sequenza di cheratinizzazione. L’operatore nel descrivere l’incidenza da deperimento fisico indicherà nel monitor i segni patoniomonici caratterizzanti i capelli del cliente spiegandone il significato. (ATTENZIONE: non tragga in inganno il termine deperimento fisico in quanto il confine con l’aspetto psicologico è molto sfumato).

 

INCIDENZA DA DEPERIMENTO PSICO-FISICO

 

Foto 7

Foto 8

 

 

  • Riscontro clinico di diradamento inizialmente alla zona nucale (Foto 7), per poi interessare le altre zone.
  • Riscontro all’anamnesi di episodi in cui l’equilibrio psico-fisico è stato messo a dura prova o in cui prove fisiche importanti si sono protratte così da alterare anche il compenso psicologico (es. depressione, anoressia).
  • A catena, si alterano anche gli altri metabolismi (digestivo, nervoso, fisico) per cui tutte le zone precedentemente viste vengono interessate (incidenze secondarie).

Riscontro alla microscopia di veri e propri nodi deformanti sopra il bulbo (gruppo Foto 8) L’operatore nel descrivere l’incidenza da deperimento psicofisico indicherà nel monitor i segni patoniomonici caratterizzanti i capelli del cliente spiegandone il significato.

 

2 – INCIDENZE SECONDARIE

Le “INCIDENZE Secondarie” o da sovrammissione altro non sono che la sovrapposizione tra le incidenze primarie: quella da deperimento psico-fisico su tutte le altre, quella da deperimento fisico sulla nervosa e sulla digestiva, la nervosa sulla digestiva. Tutte queste incidenze, presenti in maniera e gravità variabile, possono andare ad influenzare il fisiologico metabolismo del capello, la fisiologica crescita, possono alterare l’entità di una patologia. Es. durata o entità di un Telogen Effluvio, la velocità di presentazione di un’alopecia Androgenetica; sono cioè delle “spine irritative”, che inevitabilmente hanno conseguenze sul capello.