La visita preliminare
Milano
Il primo contatto tra chirurgo e paziente riveste sempre un’importanza fondamentale. É in questa sede che si dovrà stabilire se si è arrivati a una calvizie per la quale altre terapie non possono raggiungere risultati soddisfacenti e se è quindi corretto utilizzare la chirurgia. Dal IV stadio della scala di Hamilton la chirurgia è spesso la soluzione migliore, anche se occorre sottolineare che le scale di classificazione dell’alopecia sono solo indicative e che ogni paziente deve essere valutato singolarmente.
Per pianificare in maniera corretta l’intervento è importante, con alcune deroghe, che la caduta si sia in qualche maniera stabilizzata. É importante che si sondi anche le aspettative che portano il paziente al chirurgo, che siano realistiche e non legate a desideri irrealizzabili o a dismorfofobia. Ai pazienti più giovani, in cui ansie e speranze sono in genere molto pressanti, va illustrata l’evoluzione cui la capigliatura potrà avere nel corso della vita e come questo sia da considerare in fase di programmazione dell’autotrapianto. Spesso ciò che terrorizza un ragazzo che perde i capelli non è la situazione presente ma quello che teme che accadrà più avanti nel tempo. Un trapianto dovrà dargli la sicurezza che la calvizie non ci sarà. Un bravo chirurgo consigliera la strategia migliore senza promettere risultati miracolosi, bensì cercando la soluzione giusta e prendendo in considerazione l’età, il grado di calvizie, la densità, il colore e la qualità dei capelli dell’area donatrice. Spesso, nel colloquio con il paziente, si sottolinea che la calvizie non è una malattia, ma un problema estetico e psicologico: il compito del chirurgo consiste nel trovare la soluzione a tale problema.
Durante il colloquio preliminare, il paziente riceverà alcune importanti informazioni sulla tecnica più adeguata per lui, su come prepararsi all’intervento, sul numero delle procedure necessarie o che potranno essere necessarie, sui risultati parziali e finali che si otterranno, sugli accorgimenti e possibili complicanze del postoperatorio, sulla stima realistica dei costi fisici ed economici. É questa l’occasione che il chirurgo ha per rispondere a eventuali domande e dubbi. La visione di materiale illustrativo di casi clinici pre e post chirurgia nonché la sottoscrizione di un consenso informato chiaro e dettagliato aiuterà il paziente ad avvicinarsi all’intervento con una maggiore consapevolezza dei vantaggi e dei limiti dell’autotrapianto.
Per evitare delusioni il paziente dovrà fondamentalmente aver chiaro un concetto base: che l’autotrapianto dei capelli svolge ottimamente il compito di ridistribuire i capelli esistenti ma non può crearne di nuovi.