Teoria e clinica delle incidenze
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Teoria e clinica delle incidenze

La Teoria e la Clinica
delle “INCIDENZE”
nelle Alopecie

Marino Salin ed Andrea Marliani
Firenze
 

 


Nota dell’ Autore.
Mi è stato esplicitamente chiesto di mettere sul sito un articolo sulle incidenze.
L’argomento è difficile, mal definito e scientificamente attaccabile. Fino ad ora lo avevo volutamente evitato per scansare discussioni e possibili critiche.


 

 

Quando i follicoli dei capelli sono “intermedi” (fra l’anagen VI ed il displasico), all’esame obiettivo facilmente riscontriamo situazioni “coadiuvanti o concomitanti” una alopecia.
Sono situazioni spesso solo caratteriali o para fisiologiche, che “incidono” sulla evoluzione naturale della alopecia e che abbiamo definito con il termine di “incidenze”.

Questa “incidenze” provocano e conseguono a dei “corto circuiti metabolici” che si automantengono con produzione di ormoni paracrini, di adrenalina e noradrenalina, inibizione delle adeniciclasi di membrana, alterazione della glicolisi e del ciclo di Krebs, anomalie del metabolismo dei trigliceridi, accumulo di acido lattico fra cuticola del capello e la guaina interna o di squalene fra le guaine, diminuzione del pH ideale (7,35) a livello delle funzioni metaboliche.
Tutto questo porta fino al blocco della delle mitosi della matrice dei capelli con conseguente effluvio o con l’accelerazione di un defluvio.

CAUSE COMUNI DI TELOGEN EFFLUVIO ACUTO
stress acuti fisici o psicologici
interventi chirurgici
parto e allattamento
malattie febbrili
avvelenamenti
emorragie
lutti
etc

CAUSE COMUNI DI TELOGEN EFFLUVIO CRONICO
malattie sistemiche croniche
donazioni di sangue frequenti
gravi malattie psichiche
uso cronico di farmaci
distiroidismi
etc

Intendiamo, quindi, per -INCIDENZE- una serie di ‘situazioni” che sono di per sé in grado di provocare un effluvio e portare la capigliatura ad una mancanza di “corpo” (più che ad una vera carenza di numero di capelli). Ma che possono anche modificare la velocità, l’andamento e l’aspetto clinico di un defluvio e non solo androgenetico.

Per definire cosa si intenda per “corpo dei capelli” si è fatta in USA ed in Inghilterra una indagine, mediante intervista a consumatori di shampoo, e questa ha evidenziato che per definire il termine “corpo” vengono prevalentemente usate le parole: spessore, elasticità, volume o massa.

Definiamo le INCIDENZE come:
a) “incidenze primarie”
b) “incidenze secondarie o da sovrammissione”
Non per un vero rapporto di causalità ma sulla base della sintomatologia clinica che le accompagna classifichiamo le “incidenze primarie” come:

1)- Incidenza digestiva,
2)- Incidenza nervosa,
3)- Incidenza da deperimento fisico,
4)- Incidenza da deperimento psico-fisico,

Sta di fatto comunque che, curando quello che pare essere solo il sintomo di accompagnamento di una incidenza, la situazione oggettiva dei capelli del cuoio capelluto migliora.

 

 

 

CLINICA DELLE INCIDENZE “PRIMARIE”

 

 

-> 1) Incidenza digestiva:
interessa per 4 – 5 cm la fascia di cuoio capelluto sopra la fronte, modificando il progressivo diradamento a tipo Hamilton, che sarà così subito senza il ciuffetto sopra frontale.
E’ tipica di soggetti con defluvio androgenetico clinicamente associato a disturbi digestivi in senso lato, dai problemi di masticazione della bocca all’ano, ed a “iperidrosi fredda”.
E’ anche tipico di questi soggetti, dalle mani sudate, l’ipertrofia del derma ventrale dei polpastrelli delle falangi distali, che sono “imbottite” e sporgenti.

-> 2) Incidenza nervosa:
interessa la fascia di 4 – 5 cm fra gli orecchi con telogen effluvio, alopecia areata (anche incognita), iperidrosi.
Sono soggetti “psichicamente labili”, nevrotici o semplicemente iperemotivi.
L’effetto di inibizione sulla adenilciclasi delle catecolamine rende ragione degli effluvi da stress e della “incidenza nervosa”.
Si tratterà di effluvi in anagen, in anagen distrofico o in telogen (alopecia areata o telogen effluvio) a seconda della durata e della intensità del “fattore stressante” e quindi della violenza del “colpo d’ariete” delle catecolamine sul recettore ormonale.
Uno stress psichico forte, improvviso, di breve durata, potrà provocare un effluvio in anagen (con l’aspetto clinico della alopecia areata incognita o a chiazze); uno stress più blando ma di lunga durata o cronico provocherà un effluvio in telogen (un telogen effluvio di Kligman o un telogen effluvio cronico).
Quale descritto da Kligman il telogen effluvio è un fatto acuto che segue un episodio emotivamente importante. E’ caratterizzato dalla caduta in telogen di centinaia e talvolta migliaia di capelli al giorno. All’esame microscopico si potrà osservare che si tratta quasi esclusivamente di capelli in fase telogen, perfettamente formati, terminali, e senza segni di involuzione (non vellus): Si tratta in pratica di un’ “onda di muta”.
La maggior parte dei pazienti con telogen effluvio lamenta “dolore alla base capelli” o la “sensazione di punture di spillo sul cuoio capelluto”. La causa di questa sensazione non è affatto chiara ma è troppo semplicistico definirla di natura nevrotica o psicologica.
Durante l’effluvio il rapporto fra anagen e telogen (tricogramma) si altera in modo impressionante: almeno il 25% fino all’85% dei capelli si trova in questo periodo in fase telogen.
Il sistema di trasduzione tenderà a difendere se stesso riducendo il numero dei recettori per le catecolamine (desensibilizzazione recettoriale per riduzione del numero dei recettori) fino alla risoluzione spontanea del quadro clinico, anche senza che ne sia finita la causa, ma non sempre questo sistema di controllo sarà sufficiente.
Vogliamo sottolineare come l’alopecia areata sia ben interpretabile come secondaria al “colpo d’ariete” da catecolamine sul sistema di trasduzione dell’adenilciclasi. Le tipiche alterazioni istologiche possono tutte essere interpretate come secondarie al blocco delle mitosi, per carenza di cAMP, con degenerazione acuta della matrice del pelo. L’infiltrato infiammatorio, costituito oltre che da linfociti anche da istiociti e mastociti che si addensano intorno ai vasi della papilla ed intorno a ciò che resta della parte sottoinfundibulare del follicolo pilifero, non è affatto, di per sé, prova di una malattia autoimmune.

-> 3) Incidenza da deperimento fisico:
interessa a fascia la zona del vertice con una “tonsura” ovale o rettangolare, con telogen effluvio cronico, capelli sottili, corti e malformati
Sappiamo bene come una dieta inappropriata e come stati carenziali, specie qualitativi, possono provocare un effluvio e contribuire a modificare ed aggravare un defluvio già in atto, talvolta in modo irreparabile.

 

 

Poiché oggi il laboratorio ci permette di indagare sullo stato nutrizionale e di rilevare, con relativa facilità, almeno le carenze nutrizionali più grossolane e poiché queste possono, quasi sempre, essere corrette farmacologicamente o con la dieta, le conoscenze di base su “nutrienti e capelli” diventano indispensabili per chi voglia davvero fare della tricologia una scienza.
Ormai da decenni è dimostrato ciò che da sempre si era intuito, cioè che esiste un diretto rapporto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dei peli e delle unghie. Vi sono dati sufficienti per ammettere una correlazione diretta fra stato nutrizionale e stato dei capelli.

Gli aminoacidi sono sicuramente necessari al trofismo del capillizio ed in particolare la cistina, la cisteina, l’istidina, la glicina, la tirosina.

Le vitamine devono avere nel siero un livello ottimale e bilanciato e, in caso di carenze di apporto o di malassorbimento, questo dovrà ottenuto farmacologicamente.

Metalli essenziali ed oligoelementi sono altrettanto indispensabili e saranno somministrati, in modo mirato, in caso di carenza accertata.
Una valutazione razionale del paziente affetto da caduta di capelli non potrà prescindere dalla osservazione del suo stato di nutrizione. Dovrà essere raccolta un’anamnesi dettagliata sulle abitudini alimentari, sullo stato dell’alvo e su variazioni di peso.
Indicativo, in molti casi, potrà essere un esame microscopico del capello in luce polarizzata.

Nel caso di un telogen effluvium a difficile inquadramento etiologico deve sempre essere sospettata una sindrome carenziale secondaria ad una dieta inappropriata o ad un malassorbimento, anche larvato, talvolta selettivo e/o inapparente.

A tal proposito ricordiamo come in Tricologia i valori ideali di nutrienti, vitamine ed oligoelementi serici e/o plasmatici siano più ristretti di quanto lo sono in medicina generale (riportiamo di seguito alcuni esempi significativi) e ricordiamo come uno stato carenziale possa far precipitare irreparabilmente anche un defluvio androgenetico.

 

 

-> 4) Incidenza da deperimento psico-fisico o psicosomatico:
è ancora più posteriore ed interessa infatti per 4 – 5 cm la fascia della zona di cuoio capelluto all’altezza della spina occipite con telogen effluvio cronico e/o ipotrichia.
E’ tipica degli intellettuali. Quando un soggetto aumenta lo sforzo psichico si può avere un effluvio in telogen già dalla fase quinta anagen, quasi come se l’attività intellettuale moltiplicasse il consumo dell’energia di cui il capello necessita, portando ad una situazione più posteriore ma simile a quella del deperimento fisico.
Quando poi, in condizioni già critiche, il nostro soggetto aumenta ancora lo “sforzo” e lo “stress”, l’effluvio in telogen avviene già dalla fase anagen quinto.

Le incidenze “incidono” progressivamente sul follicolo facendolo passare, talvolta rapidamente, da quello stato terminale ideale, l’anagen VII, a quello che possiamo considerare lo stato terminale normale e comune: l’anagen VI.
Poi dall’anagen VI alla situazione anagen intermedia, che chiamiamo anagen pseudo displasico.
Dallo stato pseudo displasico al displasico (Orfanos 1979).
Dal displasico all’anagen vellus o alopecico o miniaturizzato.
Il ciclo del capello subisce così una progressiva accelerazione e la caduta dei capelli in telogen è notevolmente accentuata.
Le incidenze quindi provocano ed accompagnano un aggravamento di un effluvio ed una velocizzazione nella evoluzione di un defluvio.
Solo in casi estremi una vera alopecia potrà essere attribuita solo ad una incidenza ed in questi casi non sarà comunque mai di tipo cicatriziale.
Le incidenze al bulbo e alla radice mostrano dei segni inconfondibili e patognomonici quali:
a) le “tacche di Sims – Pinkus”, dovute ad interruzione o a rallentamento transitorio delle mitosi della matrice;
b) la presenza alla guaina interna di “acido lattico” e/o “squalene”, conseguenza e causa (corto circuito) di interferenza nel metabolismo del glicogeno, del glucosio, dei trigliceridi e del ciclo di Krebs;
c) la presenza di “proteine da stress” a livello della zona cheratogena della radice.

In tutte le situazioni in cui il follicolo è sottoposto ad uno “stress passivo” si ha produzione endocellulare a livello della matrice di “proteine da stress” (Welch W.J.) Queste, facilmente identificali in microscopia polarizzata nelle radici dei capelli.
Le proteine da stress sono un modo con cui una cellula si difende, in condizioni di emergenza, per riparare danni subiti e per neutralizzare la presenza di radicali liberi.
Le proteine da stress hanno quindi fondamentalmente un significato positivo di risposta corretta ad un trauma ma, essendo
la loro presenza legata ad un eccesso di radicali liberi, quando sono molto abbondati si assiste ad un telogen effluvio in anagen sesto, che possiamo considerare la caduta di capelli più comune, praticamente para fisiologica, attribuibile ad un effetto di danno ossidativo.

 

CLINICA DELLE INCIDENZE “SECONDARIE o da SOVRAMMISSIONE”

Sono quadri clinici dovuti a sovrapposizione di più incidenze, ad esempio “digestiva” e “nervosa”.
Si capisce facilmente come questi quadri siano, comuni, spesso sfumati e non facilmente inquadrabili nella clinica degli effluvi, dei defluvi delle “incidenze primarie”.

 

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