Brevissime
“Tutto quello che non ho il tempo di dire al mio paziente che perde i capelli”
Andrea Marliani
specialista in Clinica Dermosifilopatica
specialista in Endocrinologia
docente presso la Scuola di Medicina Estetica
dell’Istituto Internazionale Fatebenefratelli
I follicoli piliferi presenti sul cuoio capelluto di una persona adulta-media-normale sono circa 400.000 ma solo 100.000 follicoli danno luogo a peli terminali, cioè a capelli. Un individuo medio avrà quindi fra 80.000 e 120.000 capelli.
I capelli hanno una vita ciclica: crescono per circa 3 anni, con una velocità di circa 1 cm al mese, poi il bulbo si involve ed il capello cade. Il capello caduto è generalmente destinato a crescere nuovamente dopo un periodo di circa 3 mesi.La vita ciclica dei capelli sul cuoio capelluto è indipendente da quella dei capelli vicini, ed i cicli piliferi si svolgono uno vicino all’ altro come un mosaico i cui tasselli sono indipendenti ma tutti insieme contribuiscono a formare un disegno d’ insieme
Anagen-catagen-telogen
La fase di crescita continua del capello si chiama “anagen” e dura circa 3 anni nel maschio e fino a 5-6 anni nella femmina . Per questo motivo le donne possono avere i capelli più lunghi degli uomini : se il capello cresce per un centimetro al mese per 3 anni, poi cade, crescerà fino a 36 centimetri,ma se “vive” fino a 6 anni crescerà ben 72 centimetri.
Alla fase anagen segue una breve fase di involuzione, della durata di circa 2 settimane, detta “catagen”; durante questa fase il capello si prepara a cadere ed entrare nel periodo di riposo fisiologico della durata di circa 3 mesi, detto “telogen”. Un capello in telogen è facilmente distinguibile per la presenza del bulbo (a clava) in fondo alla sua radice inoltre può essere asportato senza dolore, a differenza dei capelli in anagen che, se tirati, fanno male. Alla fase telogen segue poi una nuova fase anagen, cioè il capello caduto ricresce ancora per rinnovare il suo ciclo vitale.
In una chioma normale sono in anagen l’ 85% dei capelli,in telogen il 13-15%, in catagen l’ 1 – 2%
La calvizie
Perché si instauri la calvizie devono contemporaneamente verificarsi due condizioni: deve esserci una ereditarietà per calvizie e devono essere disponibili ormoni maschili.
Vediamo meglio: si diventa calvi solo se in famiglia ci sono dei calvi fra i nostri ascendenti inoltre, pur con la stessa “ereditarietà”, normalmente solo i maschi diventano calvi. Per questo motivo la calvizie comune è detta anche “androgenetica” (cioè legata agli ormoni maschili).
Oltre all’ereditarietà ed allo stato ormonale individuale anche altri fattori possono agire come concausa di calvizie, fra questi ricordiamo: lo stress, le malattie, le carenze alimentari specie proteiche, certi farmaci
Le cure contro la calvizie
Ovviamente nessuna cura potrà agire sulla genetica,cioè sulla ereditarietà, le cure potranno solo influenzare e modificare lo stato ormonale che, insieme alla genetica porta alla calvizie.
Nessuna cura potrà essere utile per un individuo già calvo, la cura medica della calvizie potrà essere sempre solo una terapia del “defluvio”, cioè della caduta dei capelli, finché questi ci sono. Come antiandrogeno ad azione locale si è dimostrato utile, efficace e sicuro il progesterone naturale, che pertanto viene impiegato in lozione a varie concentrazioni ( da 0,5 al 3% ). Il progesterone è un inibitore potente dell’enzima 5 alfa reduttasi che presiede al metabolismo locale ed all’utilizzo da parte del follicolo del capello del testosterone. Nei follicoli dei capelli dei soggetti calvi è stato dimostrato che l’attività della 5 alfa reduttasi è nettamente aumentata .
Come il progesterone, e forse ancor’ più, si sono dimostrati efficaci alcuni derivati progestinici come il ciproterone e lo spironolattone e soprattutto un estrogeno, il solfato di estrone.
Sali minerali
E’ dimostrato che la carenza di alcuni minerali può essere un fattore aggravante di notevole importanza nella caduta dei capelli. In particolare è dimostrata l’influenza di ferro, rame, magnesio, zinco sul trofismo dei bulbi piliferi. Le carenze minerali possono causare anche anemia, anoressia, ipereccitabilità, disturbi della crescita, depressione immunitaria, ritardi di cicatrizzazione delle ferite, astenia, etc, devono pertanto essere sempre ricercate e corrette.
La carenza di zinco in particolare esordisce spesso con caduta di capelli, disturbi diarroici, ritardo di cicatrizzazione. Sembra che lo zinco sia necessario all’attività di alcuni fattori di crescita cutanea, non ancora identificati, che presiedono al ricambio dei componenti dell’epidermide e dei suoi annessi, come appunto i capelli. Di questi fattori di crescita uno è conosciuto ed indentificato, denominato “EPIDERMAL GROW FACTOR”, è una molecola peptidica di 52 aminoacidi.
Vitamine
Alcune vitamine sono sicuramente coinvolte nella vita dei capelli. La presenza di anomalie dei capelli e dei peli può in certi casi essere ricondotta a carenze vitaminiche, imputabili spesso a drastici regimi dimagranti perseguiti con disinvoltura.
In tal senso sembrano particolarmente importanti le vitamine A,E,B5,B6,PP,H.
Proteine
Bradfield ha dimostrato su volontari sani sottoposti a dieta aproteica che il diametro del bulbo dei capelli si riduce notevolmente dopo solo 11 giorni
Nella carenza proteica acuta (Kwashiorkor) la percentuale dei capelli in anagen scende al 27% ed i bulbi mostrano severi segni di atrofia evidenziabili con una netta diminuzione di diametro.
Nella carenza proteica cronica (Marasma) l’organismo tenta di adattarsi alla situazione di malnutrizione conservando le proteine per le funzioni essenziali alla sopravvivenza e le alterazioni dei capelli si fanno ancora più drammatiche. In uno studio di Bradfield su bambini affetti da malnutrizione proteica cronica è riportato che solo l’ 1% dei capelli era in anagen, il colore nettamente alterato, il diametro ridotto a quasi 1/3, la velocità di crescita ridotta ad 1/10 di centimetro al mese, l’aspetto generale quello di una sottile lanugine.
Vi sono pertanto dati sufficienti per ammettere una correlazione fra stato di nutrizione proteica e capelli. In particolare sono sicuramente necessari al trofismo dei capelli la cistina, la cisteina, la istidina, la glicina, la tirosina.
Cure ormonali per via generale
Solo in casi particolari, di stretta pertinenza specialistica, saranno prescritte cure ormonali per via generale per la caduta dei capelli; in genere il cardine della cura di un defluvio sarà la terapia locale.
Dobbiamo far rilevare come alcune terapie ormonali di uso corrente possono talvolta aggravare una caduta di capelli, fra queste l’uso di antifecondativi orali contenenti progestinici 19 nor derivati e l’uso di anabolizzanti.
Il minoxidil, l’ormai famoso farmaco anticalvizie, sembra aver mantenuto solo in parte le promesse iniziali. Questo farmaco usato così com’è nelle preparazioni industriali al 2% risulta utile solo in una percentuale di pazienti tragicamente bassa, circa il 5-10% . Solo lo specialista dermatologo potrà valutare, caso per caso, se è utile prescriverlo. In effetti, spesso, una fine peluria comincia a crescere sul cranio spelacchiato degli aspiranti capelloni, ma purtroppo, gli ormoni maschili che stanno provocando la calvizie la fanno presto ricadere. Il minoxidil sembra favorire l’utilizzo del glucosio a livello della matrice e della papilla nel bulbo del capello e pertanto aumenta la disponibilità di energia per le sintesi proteiche necessarie all’anagen, cioè alla crescita del capello. Ma, come sappiamo, la calvizie è “androgenetica”, cioè dipende dagli ormoni maschili, e se la spinta ormonale non viene in qualche modo attenuata, stimolare la crescita del capello aumentando solo la sua disponibilità di energia non potrà dare che risultati parziali e deludenti.
Risultati migliori si otterranno certamente abbinando al minoxidil un antiandrogeno locale, come il progesterone o un suo derivato .
Non crediamo che sarà presto possibile far ricrescere i capelli in testa ad un calvo, ma certamente, per chi ancora calvo non è, si aprono nuove prospettive di prevenzione e cura !
Shampoo
Le ghiandole sebacee annesse ai capelli versano il sebo di loro produzione nel canale follicolare.
Il sebo è indispensabile per conferire ai capelli caratteristiche di impermeabilità, elasticità, lucentezza, ma se prodotto in eccesso può causare molti problemi noti col nome di “SEBORREA”.
Capelli grassi, lisci, pesanti, esteticamente sgradevoli; crescita eccessiva di batteri e fermenti (pitirosporo) ; prurito, forfora, odore di rancido.
Inoltre esperienze sul manto del coniglio e della cavia hanno messo in evidenza l’effetto “depilatore” del sebo con rallentamento o blocco delle mitosi della matrice del pelo.
Oggi inoltre il sebo è accusato di contenere alcuni fattori responsabili della caduta dei capelli.
Secondo alcuni autori nel sebo si accumulerebbero metaboliti androgeni attivi (ormoni maschili), prodotti da follicolo pilifero. Per altri autori lo squalene stesso e taluni acidi grassi (oleico e linoleico in particolare) autossidandosi acquistano capacità citostatica-depilatoria.
Tutti gli studiosi moderni consigliano perciò ai seborroici di non lasciare ingrassare i capelli, ma di lavarli spesso (contro la tradizione dermatologica classica) per eliminare tali cause o concause di calvizie.
Vogliamo sottolineare che uno shampoo, di norma, non sarà mai “curativo”. Quello che si può chiedere ad uno shampoo è di correggere alcuni piccoli disturbi del cuoio capelluto e di non danneggiare il capello, permettendo inoltre lavaggi frequenti.
Questo può sembrare poco ma i prodotti reperibili sul nostro mercato che rispondono a queste semplici caratteristiche non sono certo molti.